Emergenza pidocchi: cosa fare appena si scopre di averli? Ecco una guida pratica con le attività da mettere in pratica in caso di pediculosi
Scoprire di avere i pidocchi non è un’esperienza piacevole, lo sappiamo: l’importante, però, è non farsi prendere dal panico.
Purtroppo, è ancora presente un certo stigma sociale nei confronti di chi si trova alle prese con questi parassiti: i pidocchi, però, non sono legati all’igiene personale e non c’è nulla di cui vergognarsi. Si tratta di un fastidio risolvibile, ma che richiede l’osservazione di alcune norme.
Cosa fare dunque quando si scopre di avere i pidocchi? È bene mettere subito in pratica una serie di comportamenti volti a eliminare questi sgradevoli parassiti e a evitarne la ricomparsa: andiamo a scoprire insieme il protocollo di gestione della pediculosi.
Pidocchi: cosa fare
La prima cosa da fare quando si sospetta di avere i pidocchi è appurarne la presenza. Il prurito del cuoio capelluto, infatti, potrebbe essere dovuto anche ad altre cause, come dermatite o psoriasi, e quei granellini bianchi che vedi potrebbero essere anche forfora.
Bisogna verificare, quindi, la presenza del pidocchio vero e proprio o delle uova di pidocchio: entrambi, però, hanno dimensioni davvero piccolissime.
Armati di una buona luce e, se ce l’hai, di una lente di ingrandimento e prova a prendere tra pollice e indice uno di quei granellini bianchi: se si tratta di forfora, si sposterà o cadrà senza alcuna difficoltà.
Non riesci a farlo scivolare sul capello perché sembra incollato? Allora sì, potrebbe trattarsi di una lendine di pidocchio: parliamo delle uova di questi parassiti, che rimangono cementate alla radice del capello grazie a una colla secreta dalla femmina di pidocchio in fase di deposizione e che ne seguono la crescita.
Dopo circa una settimana dalla deposizione, dalla lendine uscirà la ninfa di pidocchio, che si trasformerà in un pidocchio adulto nel giro di dieci giorni. Prendi un pettinino a denti fitti e passalo sui capelli bagnati, dalla radice alla punta: se si tratta di pediculosi, le uova rimarranno intrappolate.
Cosa fare in caso di pidocchi?
Hai appurato che si tratta di pidocchi: adesso bisogna iniziare ad agire!
Puoi recarti in uno dei Centri Head Cleaners presenti in tutta Italia oppure fare da solo. In questo caso, però, ti sconsigliamo di affidarti agli shampoo e alle lozioni che si trovano in farmacia: i pidocchi, infatti, sono diventati resistenti a questi trattamenti e potresti non risolvere affatto la situazione.
Il metodo migliore rimane quello della rimozione manuale di pidocchi e lendini: bagna i capelli col balsamo, dividili in ciocche, prendi un pettinino a denti fitti e passalo dalla radice alla punta, avendo cura di sciacquarlo dopo ogni passata.
Ricorda di effettuare il trattamento dopo qualche giorno, per evitare che eventuali lendini rimaste possano schiudersi e dar vita a una nuova colonia di pidocchi.
Pidocchi in classe: cosa fare?
Un’altra cosa da fare quando si scopre di avere i pidocchi? Avvisare le persone con cui si è entrati in contatto! Questo vale sia per parenti e amici che per i compagni di classe, se chi ha i pidocchi è un bambino che frequenta l’asilo o la scuola.
I pidocchi, infatti, si trasmettono principalmente tramite il contatto diretto tra le teste: è fondamentale, quindi, informare immediatamente chiunque possa essere stato a rischio di contagio. Se il contatto è avvenuto a scuola, avvisa subito i docenti e il personale scolastico. In molte scuole, infatti, c’è una politica che prevede l’informazione attraverso comunicazioni ufficiali. Questo permette di monitorare anche gli altri bambini e di intervenire subito.
È buona pratica sociale, infatti, avvisare chi potrebbe essere a rischio, in modo da permettergli di adottare delle misure preventive e di scoprire tempestivamente l’infestazione.
Cosa fare subito dopo aver scoperto i pidocchi?
Dopo aver ispezionato e trattato le teste di tutta la famiglia, è bene lavare ad alta temperatura lenzuola, federe e asciugamani e non condividere pettini, cuscini, spazzole o cappelli.
Gli oggetti che non si possono lavare si possono chiudere in un sacco per due settimane, per uccidere eventuali lendini sopravvissute che potrebbero schiudersi.
Abbi cura di disinfettare pettini e spazzole immergendoli in acqua bollente. Non occorre, invece, disinfettare tutta la casa: i pidocchi, infatti, non sopravvivono più di 48 ore senza un ospite.
Gestione della pediculosi: controlli regolari e prevenzione
Hai eliminato l’infestazione e non c’è più traccia di pidocchi? Evviva! Ricorda, però, di effettuare controlli regolari e di adottare alcune misure preventive per evitare nuovi contagi.
Insegna, per esempio, ai bambini a non scambiarsi oggetti personali come cappelli, pettini e asciugamani per ridurre il rischio di contagio. Inoltre, controlla regolarmente il cuoio capelluto dei più piccoli, soprattutto se sono stati a stretto contatto con altri bambini che potrebbero avere i pidocchi.
Se una persona scopre di avere i pidocchi, quindi, dovrebbe:
- Verificare la presenza di parassiti o lendini;
- Iniziare un trattamento manuale per la rimozione;
- Avvisare le persone con cui è entrata in contatto;
- Controllare le teste di tutti i membri della famiglia;
- Lavare indumenti e biancheria ad alta temperatura e disinfettare pettini e spazzole;
- Effettuare controlli periodici;
- Adottare alcune misure preventive per evitare nuove infestazioni.
Con i giusti accorgimenti, infatti, è possibile non solo eliminare l’infestazione, ma anche prevenire nuove infestazioni in modo efficace e dire finalmente… “Bye Bye, pidocchi!”.