Il contagio dei pidocchi non avviene solo in classe:
attenzione ad alcune situazioni a rischio spesso sottovalutate, come le treccine in spiaggia
“L’estate sta finendo, un anno se ne va”, ma non i pidocchi, che persistono a ripresentarsi puntuali in ogni stagione. Il contagio non va mai in vacanza, nemmeno al mare, nonostante le tante dicerie a riguardo. No, l’acqua di mare non uccide i pidocchi e sì, i pidocchi si possono prendere anche in spiaggia.
Ne sa qualcosa Francesca, mamma di Alessia, che ci ha portato la sua bambina in seguito a un allarme pediculosi sulla chat di classe. E la diagnosi è confermata: Alessia ha preso i pidocchi.
Ne sa qualcosa Francesca, mamma di Alessia, che ci ha portato la sua bambina in seguito a un allarme pediculosi sulla chat di classe. E la diagnosi è confermata: Alessia ha preso i pidocchi.
“Di già?!” esclama Francesca “Ma la scuola è appena iniziata!”.
La scuola sì, ma l’infestazione no: risale, infatti, a ben due mesi fa.
Facendo due conti… proprio quando la famiglia era beata in spiaggia. E la domanda sorge spontanea: “Dove li ha presi?”. Una domanda lecita, tanto più che gli amichetti di Alessia non erano ancora arrivati al mare. E quindi, come è avvenuto il contagio dei pidocchi?
Pidocchi: contagio e incubazione
Francesca indossa il suo cappello da Sherlock Holmes e, mentre noi procediamo al trattamento, torna indietro nel tempo: vacanze, mare tutti i giorni, bagni, relax, cena e passeggiata sul lungomare. D’un tratto, la folgorazione: le treccine fatte una sera sul lungomare ad Alessia!
Al momento non ci ha fatto caso, ma c’era una lunga fila di bambine che si facevano fare le treccine… e adesso che ci ripensa, veniva usato lo stesso pettine per tutte! Possibile che la trasmissione sia avvenuta lì?
Proprio così: il contagio dei pidocchi può arrivare anche dalle treccine in spiaggia, se chi le fa usa lo stesso pettine per pettinare tante bambine diverse. Il pidocchio, infatti, non aspetta che di migrare da una testa all’altra e il pettine è uno dei suoi mezzi di trasporto preferiti.
Mentre Francesca e Alessia hanno continuato la loro vacanza, i pidocchi si sono dati da fare deponendo uova e dando vita a una vera e propria colonia, senza che nessuno se ne accorgesse: le uova si schiudono, infatti, dopo una settimana circa dalla deposizione e si trasformano in pidocchi adulti nel giro di dieci giorni.
Non dimentichiamo, poi, che è difficile accorgersi della pediculosi a occhio nudo, proprio per le dimensioni minuscole di pidocchi e lendini.
Il prurito, uno dei sintomi principali della pediculosi, inizia a manifestarsi solo quando la colonia è già numerosa e varia in base alla sensibilità di ogni persona. Nessuna sorpresa, quindi, che la scoperta della pediculosi sia avvenuta a circa due mesi dalle famose treccine.
Come si contagiano i pidocchi?
Il contagio dei pidocchi avviene attraverso il contatto diretto con una persona già infestata, ma non solo. Anche mollettine per capelli e pettini, come in questo caso, possono essere veicoli per l’infestazione, così come la condivisione di effetti personali, sciarpe, cappelli o cuscini.
Quindi, come evitare il contagio dei pidocchi? Per evitare di contagiarsi, è bene spiegare ai bambini di non scambiarsi oggetti personali come indumenti, elastici, cappelli e mollettine e di non usare lo stesso pettine quando giocano al parrucchiere.
E se l’infestazione è già in atto? In questo caso, una volta iniziato il trattamento per eliminare i pidocchi, è bene anche lavare ad alta temperatura lenzuola, federe e indumenti a contatto col capo e chiudere in un sacco per due settimane gli oggetti che non si possono lavare, come cappelli e peluche.
Come affrontare il contagio dei pidocchi
Nel parlare ai bimbini di pediculosi, poi, è importante spiegare che i pidocchi non derivano dalla scarsa igiene: un bambino che ha i pidocchi non è sporco e non ha nulla di cui vergognarsi. Si tratta di un fastidio risolvibile in fretta, se si decide di recarsi in un centro Head Cleaners.
I rimedi casalinghi, infatti, non sempre sono efficaci: la permetrina e il malathion contenuti in vari shampoo e trattamenti, inoltre, possono esporre i bambini a inutili intossicazioni. Meglio optare per i rimedi manuali: parliamo della rimozione con balsamo e pettinina a denti fitti, che fanno parte del metodo Head Cleaners.
Una volta effettuato il trattamento, leghiamo in una treccia i capelli delle bambine e procediamo con una prima revisione a distanza di una settimana. Seguirà poi una seconda revisione, dopo altre due settimane, per verificare che non vi sia più traccia dei pidocchi.
Come non incorrere, quindi, in questo fastidioso inconveniente? Una ricetta valida al 100%, purtroppo, non esiste.
Osservando le buone pratiche per evitare il contagio dei pidocchi e facendo attenzione ad alcune situazioni a rischio, come appunto la condivisione dello stesso pettine nel caso delle treccine in spiaggia, però, il rischio di ritrovarsi con una colonia di ospiti indesiderati diminuisce notevolmente.